Acquedotto

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martedì 1 settembre 2015

Manlio Candrilli, il testimone scomodo degli incontri Churchill-Mussolini




Manlio Candrilli nacque in Sicilia a Villarosa nel 1893, fu un militare italiano che partecipò anche alla prima guerra mondiale. Aderì al fascismo, fu Podestà nel suo paese natale nel 1934 per ben otto anni. Dopo l’armistizio dell’8 settembre entrò a far parte della Repubblica Sociale Italiana, che lo fece Questore della delicata città di Brescia.
Dopo il 25 aprile la sorte di Candrilli si tinse di giallo.


Il 25 aprile Candrilli fu catturato da alcuni partigiani presenti a Como, ad attenderlo il processo della Corte d’Assise Straordinaria. L’ex Podestà fu accusato di: collaborazionismo con i nazisti, per l’ordine di esecuzione contro un partigiano e per le sevizie inflitte a una donna. Quest’ultima si presentò al processo per mostrare le cicatrici delle percosse.
Manlio Candrilli fu condannato a morte per fucilazione, l’esecuzione avvenne il 1° settembre 1945.
La figura di Candrilli divide gli storici: Marino Ruzzenenti ha sostenuto che Candrilli fu responsabile della caccia agli ebrei nel bresciano, invece per Ludovico Galli lo assolve da ogni accusa, sostenendo da tempo la sua totale innocenza contro le accuse che lo hanno condannato a morte.
Nel 1959, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza di annullamento post-mordem della condanna a morte di Candrilli.
Secondo le ricostruzioni di Ludovico Galli, il partigiano morto fu ucciso da una raffica di mitra mentre tentava la fuga, e Candrilli non avrebbe responsabile in questo. Mentre la donna che si presentò al processo, fu vista lì per la prima volta da Candrilli, le cicatrici mostrate risultarono essere i residui di un’infezione vaiolosa.
Inoltre il Candrilli non ebbe un avvocato difensore, chiunque declinò l’invito per motivi di salute.
Ma c’è ancora dell’altro.

Lo storico Luciano Garibaldi, nel suo libro La pista inglese, parla anche di Manlio Candrilli. Secondo lo storico, Candrilli fu testimone di vari incontri avvenuti fra Churchill e Mussolini nel 1944.
Secondo Garibaldi, il processo a morte contro Candrilli avvenne su pressione degli agenti britannici. Tale ipotesi è rafforzata dalla presenza del maggiore Falck durante la fucilazione.


Per maggiori approfondimenti su Manlio Candrilli, consiglio il sito web di Maurillo Lovatti:  http://www.lovatti.eu/st/candrilli.htm