Acquedotto

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venerdì 31 luglio 2015

Nello Pini, feroce e indomabile partigiano



Nello Pini nacque a Palagano, ex soldato di leva durante la guerra, conobbe il carcere alla fine del 1943 a causa di un rastrellamento fascista.
Riuscì ad evadere, e diventò partigiano grazue all'influenza di don Sante Bartolai, cappellano della sua stessa zona.
Ben presto mise su una banda autonoma, dimostrò coraggio partecipando a qualunque azione pericolosa.

Il 7 marzo 1944, liberò don Sante Bartolai prigioniero su un pullman di fascisti, Nello ingaggiò un violento scontro a fuoco.

Anche se il coraggio non gli mancava, la sua ferocia rischiava di diventare incalcolabile. Come accadde al presidio fascista di Cerredolo, ormai arresosi, ma Nello volle vendicarsi della strage di Monchio.
Il culmine della sua ferocia giunse quando giustiziò 15 agenti della questura di Modena, che avevano già deciso di unirsi alla lotta partigiana, unendosi alla nuova Repubblica partigiana di Montefiorino.
I 15 agenti avevano in tasca anche la lettera del CLN che testimoniava la loro conversione. Nello Pini fu irremovibile, si giustificò spiegando che erano delle spie, na non bastò.
Il comando della Resistenza di Montefiorino non riusciva più a controllare il feroce partigiano, e l'ultima strage era l'ultimo esempio. Così si decise di giustiziarlo. Nello Pini fu fucilato il 31 luglio 1944.