Se Augusto e Marco Antonio fossero vissuti in due
cicli differenti, come avremmo ricordato oggi quest'ultimo? Possiamo immaginare
qualunque risposta, come ad esempio che Marco Antonio avrebbe scalato i vertici
diventando un bravo o un pessimo monarca, ma la storia andò diversamente, e il
povero Marco Antonio morì solo e sconfitto.
Marco Antonio fu un bravo condottiero, si
distinse in varie battaglie, da giovane ricordiamo che fu luogotenente e
seguace di Giulio Cesare. Grazie alla protezione di quest'ultimo iniziò la sua
carriera senatoria.
Dopo la morte di Giulio Cesare si creò un
triumvirato, composto da: Ottaviano che governò l'Occidente, Lepido per
l'Africa, e a Marco Antonio spettò l'Oriente.
L'Oriente diventò presto troppo stretto per Marco
Antonio, diventando uno spettatore lontano da quella Roma che accoglieva
l'ascesa di Ottaviano, che godeva non solo delle simpatie del Senato, ma
cavalcava l'onda di una popolarità che diventò poi travolgente.
Tra i due ambiziosi i rapporti non potevano
essere buoni. Ottaviano provò a mitizzare il rivale dandogli in sposa sua
sorella Ottavia minore.
Marco Antonio fiutò la svolta quando sedò una
rivolta in Giudea, in quell'occasione conobbe l'affascinante Cleopatra, che
sperò di trovare in Marco Antonio l'erede del suo ex amante Giulio Cesare.
Marco Antonio voleva il suo impero, pensò di
ripartire da Alessandria d'Egitto, poteva contare sull'aiuto della sua amante
Cleopatra, che finanziò la disastrosa campagna contro i Parti.
Intanto a Roma, Ottaviano aveva sfruttato il
tradimento del rivale verso la sorella per metterlo in cattiva luce di fronte
all'opinione pubblica, che gridò allo scandalo immorale.
La rivincita di Marco Antonio ci fu con la
conquista dell'Armenia, sempre finanziata da Cleopatra. Seguirono festeggiamenti
pomposi, Marco Antonio indossò le vesti egiziane e concesse le cosiddette
Concessioni di Alessandria a Cleopatra e i suoi figli. Un autentico schiaffo
morale contro Roma, che segnò la scissione definitiva.
Marco Antonio fu dichiarato nemico pubblico. La
resa dei conti avvenne nella battaglia di Azio, Ottaviano ebbe la meglio sul
rivale, che riparò in Alessandria assieme a Cleopatra.
Ottaviano continuò la sua marcia, ben presto
entrò prepotentemente in Egitto.
Politicamente finito, abbandonato dalla sua amata, e col nemico alle porte, Marco Antonio si trovò in preda alla disperazione, così decise di suicidarsi. Era il 1° agosto 30 a.C.
Davanti a un rivale come Augusto sarebbe stato
difficile per chiunque scalare l'apice del potere. Negli anni a venire la
storia di Marco Antonio fu scritta dai vincitori, che lo dipinsero come un
personaggio negativo, quando invece fu vittima di un’ambizione che non trovò
spazio in un’epoca destinata a un altro imperatore.