Acquedotto

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venerdì 31 luglio 2015

Marco Antonio, il rivale di Augusto vissuto all'ombra del successo



Se Augusto e Marco Antonio fossero vissuti in due cicli differenti, come avremmo ricordato oggi quest'ultimo? Possiamo immaginare qualunque risposta, come ad esempio che Marco Antonio avrebbe scalato i vertici diventando un bravo o un pessimo monarca, ma la storia andò diversamente, e il povero Marco Antonio morì solo e sconfitto.


Marco Antonio fu un bravo condottiero, si distinse in varie battaglie, da giovane ricordiamo che fu luogotenente e seguace di Giulio Cesare. Grazie alla protezione di quest'ultimo iniziò la sua carriera senatoria.
Dopo la morte di Giulio Cesare si creò un triumvirato, composto da: Ottaviano che governò l'Occidente, Lepido per l'Africa, e a Marco Antonio spettò l'Oriente.
L'Oriente diventò presto troppo stretto per Marco Antonio, diventando uno spettatore lontano da quella Roma che accoglieva l'ascesa di Ottaviano, che godeva non solo delle simpatie del Senato, ma cavalcava l'onda di una popolarità che diventò poi travolgente.
Tra i due ambiziosi i rapporti non potevano essere buoni. Ottaviano provò a mitizzare il rivale dandogli in sposa sua sorella Ottavia minore.
Marco Antonio fiutò la svolta quando sedò una rivolta in Giudea, in quell'occasione conobbe l'affascinante Cleopatra, che sperò di trovare in Marco Antonio l'erede del suo ex amante Giulio Cesare.

Marco Antonio voleva il suo impero, pensò di ripartire da Alessandria d'Egitto, poteva contare sull'aiuto della sua amante Cleopatra, che finanziò la disastrosa campagna contro i Parti.
Intanto a Roma, Ottaviano aveva sfruttato il tradimento del rivale verso la sorella per metterlo in cattiva luce di fronte all'opinione pubblica, che gridò allo scandalo immorale.
La rivincita di Marco Antonio ci fu con la conquista dell'Armenia, sempre finanziata da Cleopatra. Seguirono festeggiamenti pomposi, Marco Antonio indossò le vesti egiziane e concesse le cosiddette Concessioni di Alessandria a Cleopatra e i suoi figli. Un autentico schiaffo morale contro Roma, che segnò la scissione definitiva.

Marco Antonio fu dichiarato nemico pubblico. La resa dei conti avvenne nella battaglia di Azio, Ottaviano ebbe la meglio sul rivale, che riparò in Alessandria assieme a Cleopatra.
Ottaviano continuò la sua marcia, ben presto entrò prepotentemente in Egitto. 
Politicamente finito, abbandonato dalla sua amata, e col nemico alle porte, Marco Antonio si trovò in preda alla disperazione, così decise di suicidarsi. Era il 1° agosto 30 a.C.

Davanti a un rivale come Augusto sarebbe stato difficile per chiunque scalare l'apice del potere. Negli anni a venire la storia di Marco Antonio fu scritta dai vincitori, che lo dipinsero come un personaggio negativo, quando invece fu vittima di un’ambizione che non trovò spazio in un’epoca destinata a un altro imperatore.