Acquedotto

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lunedì 24 agosto 2015

Ettore Muti, la misteriosa morte




Ettore Muti nacque a Ravenna il 22 maggio 1902, si distinse come uomo d’azione, combattendo la Prima Guerra Mondiale quando ancora 15enne, falsificando sui documenti la sua vera età.


Dopo la guerra si batté a Fiume al fianco di D’Annunzio, che lo soprannominò “Gim dagli occhi verdi”. In quegli anni fu affascinato da Mussolini e il fascismo, entrando, di fatto, nei fasci di combattimento.
Durante gli anni ’30 conobbe il Duca Amedeo d’Aosta, che lo spinse ad arruolarsi nella nuova Regia Aereonautica. Muti visse con entusiasmo questa nuova avventura, ancora oggi detiene il record mondiale di ore di volo in guerra.
Come uomo d’azione combatté in Etiopia, in Spagna e in Albania. Muti riceve medaglie su medaglie per il suo operato, ancora oggi è l’italiano più decorato per azioni di guerra.
Sul finire del 1939, Muti diventò segretario del Partito Nazionale Fascista, incarico che durò circa un anno, perché “Gim” non gradiva il lavoro da scrivania. Tornò all’azione con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1943 entra a far parte nei servizi segreti dell’arma, precisamente nel Servizio Informazioni Aereonautica.

Dopo la caduta di Mussolini, Muti tornò verso Roma, ritirandosi in una villa presso Fregene.
La notte del 24 agosto, una decina di carabinieri e un personaggio in divisa color kaki, si presentarono da Muti prelevandolo dalla sua abitazione. Durante il viaggio di ritorno in caserma, una sparatoria si abbatté sul gruppo, nello scompiglio Muti fuggì e fu raggiunto da due colpi sparati dai carabinieri.
La morte presenta evidenti contorni misteriosi. A quanto sembra i carabinieri scelsero di fare una passeggiata nel bosco invece di andare diretti nelle auto. Ma il fatto più strano è pensare che degli individui sconosciuti fossero appostati nel bosco per sparare sulla terra e alzare un po’ di polvere. A rendere la vicenda ancor più sballata sono i fori di proiettile presenti sul berretto di Muti, uno davanti e un altro dietro la nuca, entrambi esplosi a distanza ravvicinata. Il che farebbe pensare di più a un’esecuzione.
Quella sera, nella casa di Muti erano presenti: l’attrice Ficherova, l’attendente Masianello, la cameriera Concettina Verità e l’amico Roberto Rivalta.
Fra i tutti presenti serpeggiò una certa vigliaccheria a favore dell’omertà, nessuno rivelò che successe quella sera, tutti ad eccezione di uno: l’amico Rivalta.
Rivalta dichiarò di aver identificato l’uomo misterioso con la divisa kaki. Improvvisamente fu arrestato e trovato morto impiccato in carcere.
Dopo più di settant’anni, la morte di Ettore Muti ancora non merita la verità storica?