Acquedotto

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lunedì 24 agosto 2015

Manrico Ducceschi, protagonista di una Resistenza mai premiata




Quando leggiamo la storia di Manrico Ducceschi, ci viene spontaneo chiederci: la sua Resistenza valeva meno di altre?


Manrico Ducceschi, nome di battaglia “Pippo”, intraprese una lotta partigiana particolare. Non si rese protagonista tramite qualche sabotaggio o qualche attentato, la brigata di Pippo si comportò come un regolare reparto in guerra.

Conobbe la Resistenza nei gruppi di Giustizia e Libertà, inquadrati nel Partito d’Azione, ma in breve tempo costituì la prima Brigata Rosselli, che poi cambiò nome in Esercito di Liberazione Nazionale – XI Zona Patrioti.
Ducceschi riuscì a instaurare ottimi rapporti con gli americani, anche grazie al recupero d’importanti documenti segreti che riguardavano la battaglia contro i giapponesi nel Pacifico.
Gli americani fornirono a Ducceschi armi e divise, la banda cambiò nome in “Battaglione Autonomo Patrioti Italiani Pippo”. Addirittura assunsero il controllo di una vasta zona nella Linea Gotica, contrastando con successo i tedeschi e gli italiani della RSI.
Dopo lo sfondamento della Linea Gotica, Pippo e i suoi procedettero al fianco degli Alleati sino all’entrata dentro Milano.
Finita la guerra, la formazione di Pippo fu sciolta con l’onore delle armi.

Finita la guerra, gli Alleati premiarono Pippo con la Bronze Star Medal al valor militare.
L’Italia e il resto della Resistenza non conferirono nessuna medaglia e nessun riconoscimento a Pippo. L’americanismo di Pippo non era ben gradito nella nuova Italia che si andava formando, forse era visto anche con inquietudine da qualcuno.
I rapporti fra Pippo e gli altri partigiani arrivarono alla collisione. Il primo sfidò tutti annunciando che avrebbe denunciato alcuni abusi da parte di certi gruppi. Ciò non avvenne mai, perché Pippo fu trovato misteriosamente morto impiccato nella sua casa di Lucca.