Un capitano tedesco resta ammaliato dalle capacità dimostrate da un ebreo
nel suonare il pianoforte, tanto da salvargli la vita alla fine della seconda
guerra mondiale. Una trama perfetta per un romanzo o un libro, ma questa non è
soltanto la storia de Il Pianista, è anche la vera storia del militare della
Wehrmatch Wilm Hosenfeld.
Wilm Hosenfeld salvò numerose persone in Polonia che sarebbero cadute
vittime del nazismo. Il suo operato è testimoniato dai suoi diari e dalle
petizioni che gli ebrei firmarono per chiedere la sua liberazione quando fu
prigioniero.
Hosenfeld fu fatto prigioniero dai sovietici a Blonie, vicino Varsavia, il 7
gennaio 1945. I russi lo rinchiuso in un campo di prigionia e lo condannarono a
25 anni di lavori forzati. L'accusa che pendeva su di lui era: crimini di
guerra.
Se la pena di Hosenfeld fossero stati soltanto i lavori forzati, forse un
giorno sarebbe tornato a essere un uomo libero, ma lì dovette sopportare il sadismo
dei sovietici, che regolarmente lo torturavano.
Fu proprio sotto tortura che morì il 13 agosto 1952, a causa dell’aorta
toracica spaccata.