Era un lontano 8 agosto 1849, quando Ugo Bassi e Giovanni Livraghi venivano
fucilati dagli austriaci perché lottarono per l'Italia unita.
Ugo Bassi nacque a Cento il 12 agosto 1801, diventò prete all'età di
vent'anni in seguito ad una delusione amorosa.
Oltre alle messe, Bassi predicava il patriottismo nazionale, un sentimento
che diventò travolgente durante i moti rivoluzionari del 1848.
Ugo Bassi si unì a dei volontari combattenti. Fu ferito a Treviso, da lì
giunse a Venezia per curarsi e appena riprese le forze si batté per difendere la Repubblica di San
Marco. In seguito si unì a Garibaldi combattendo per la Repubblica Romana.
Seguì il comandante sino a San Marino, lì il gruppo si divise e il prete
guerriero rimase con Giovanni Livraghi.
Giovanni Livraghi era un fedelissimo di Garibaldi, insieme avevano
combattuto anche in Uruguay.
Il due agosto, Livraghi e Bassi furono fermati a Comacchio dagli austriaci,
che li fecero prigionieri portandoli a Bologna il sette agosto.
Il giorno successivo furono fucilati senza processo. Bassi morì pochi giorni
prima del suo 49esimo compleanno, Livraghi invece morì all'età di 30 anni.